PREMESSA



PREMESSA


L'idea è quella di fornire una visione di argomenti:

- Istituzionali

- Tecnico operativi




INTRODUZIONE

Lo scopo di questo Website è quello di divulgare, attraverso una selezione argomenti che rientrino tra le tematiche a fianco indicate con l'utilizzo di programmi di intelligenza artificiale, segnatamente i sistemi esperti a reti neurali.

L’utilità dei risultati di questa tipologia di ricerca è stata da me riscontrata nei processi gestionali dell'impresa, sotto il profilo economico giuridico, ambito nel quale ho approfondito le mie conoscenze svolgendo la libera professione rivolta alle aziende ed in pari tempo "docenze", attività tutte che ho cessato anni or sono.

L’obiettivo quindi è quello di presentare del materiale che possa suscitare qualche interesse.



Dott. Gianpietro Rigamonti


giovedì 3 giugno 2010

APPUNTI A MARGINE DEL TRATTATO DI LISBONA

Estratto dalla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
Articolo 122 (ex articolo 100 del TCE)
1. omissis
2. Qualora uno Stato membro si trovi in difficoltà o sia seriamente minacciato da gravi difficoltà a
causa di calamità naturali o di circostanze eccezionali che sfuggono al suo controllo, il Consiglio, su
proposta della Commissione, può concedere a determinate condizioni un'assistenza finanziaria dell'Unione allo Stato membro interessato. Il presidente del Consiglio informa il Parlamento europeo in merito alla decisione presa.
( a valere dal 1 dicembre 2009, data di entrata in vigore del trattato)

Ne consegue che i paesi che si sono privati della loro sovranità monetaria confluendo nell’UEM possono essere assistiti in presenza di difficoltà finanziarie.

A fronte di questi eventi si contrappone una critica da parte degli opinionisti nei confronti delle Istituzioni Europee.
Ma allo stato dell’arte quello che assume rilievo è il problema dell’Autorità di controllo.
In ogni caso in una società globalizzata come quella europea è utile una cooperazione interna perché migliora la competitività raggiungibile solo in un quadro complessivo di crescita dell'Unione.
Bando quindi alle disgregazioni, mentre sono auspicabili correttivi che evitino contrasti all'interno dell'Unione.
I mercati devono essere competitivi, non servono turbolenze nonostante risultino motivate che possono creare conseguenze alla stabilità.

Qualche appunto sull’andamento dell’€ se si indebolisce.
Quando l’evento accade credo siano scontati interventi e necessari controlli ma occorre contrapporre misure e promuovere iniziative.
Non và ignorato che l’indebolimento dell’€ favorisce le esportazioni nei paesi del $ perchè aumenta la produzione e da un lato la crisi diminuisce, dall’altro favorisce l’entrata di valuta pregiata, perché aumentano i flussi turistici.

In questo quadro anche se estremamente sintetico va collocato il mutamento di indirizzo di ieri quando si sosteneva la necessità di salvare le banche con quello di oggi di tagliare la spesa pubblica.
E’ risaputo che la crisi finanziaria mette alla prova i bilanci pubblici ma, in pari tempo, non possono essere disattese realtà quali lo stato dell’economia e della disoccupazione.
In ogni caso, se in periodi congiunturali sono richieste misure strutturali che non possono essere eluse, la competitività da cui dipende la stabilità, in una società globalizzata come quella dell'Unione, và collocata su un livello primario.

GIANRIGA E COPYRIGHT

Fare ricerca richiede non solo tempo.
E la "premessa" e "l'introduzione" a questo sito le ritengo sufficentemente esaustive.